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E-commerce, tutte le aziende possono aprirlo nel 2021?

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È appena terminato il 2020. Un anno particolarmente difficile per aziende, imprese, piccole attività. L’evoluzione tecnologica in Italia ha fatto qualche passo in avanti. Molte realtà commerciali, infatti, hanno deciso di reinventarsi sul web ed è stato subito un boom di e-commerce per contrastare il calo delle vendite. Ma il commercio elettronico è adatto a tutti?

La pandemia di COVID-19, come è tristemente noto, ha messo in seria difficoltà ogni tipo di attività commerciale, molte le serrande abbassate, ma c’è anche chi ha provato ad evolversi aprendo, nello specifico, un e-commerce. Cos’è il commercio elettronico? Quando pensiamo ad un e-commerce, il nostro pensiero va subito agli acquisti online, effettuati sul web con l’ausilio di mezzi di pagamento come carte di credito o servizi come PayPal, Stripe ecc. Non solo acquisti diretti ma anche con strumenti più tradizionali come bonifici o contrassegno. Questa è l’idea che abbiamo di e-commerce.

Davvero tutti possono aprire un negozio online?

La risposta è sì, ma con delle differenze di base. Abbiamo già parlato di quale sia l’idea generale di e-commerce. Possiamo subito fare una prima distinzione che riguarda la transazione. Essa può infatti avvenire contestualmente alla conclusione dell’ordine o esternamente tramite un link fornito successivamente alla presa in carico dell’ordine.

Esempio pratico.

Acquistiamo un paio di scarpe, effettuiamo il checkout, inseriamo i nostri dati, selezioniamo il metodo di pagamento fra quelli proposti ed effettuiamo la transazione direttamente sul sito web dove abbiamo effettuato l’acquisto. Se il pagamento va a buon fine, riceviamo la ricevuta e l’eventuale tracking dell’ordine una volta spedito.

Questo è ciò che accade nella maggior parte dei siti internet per fare acquisti. Accade, però, che per varie ragioni, il commerciante decida di inviare all’utente un link esterno per effettuare il pagamento. Per cui una volta effettuato l’ordine, aver inserito i nostri dati, riceviamo una mail che ci reindirizza ad un sito esterno per effettuare la transazione. È una piccola sfumatura che però caratterizza e influenza l’esperienza utente (UX).

Occorre avere un catalogo di prodotti definito per aprire un negozio online?

Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è l’avere o meno un catalogo prodotti fisso o quantomeno stagionale. A seconda di ciò il sito web e la vetrina verranno modulati in un certo modo.

Perché è importante avere un catalogo?

Avere un catalogo fisso o stagionale vuol dire poter strutturare il proprio e-commerce in maniera ordinata e lineare sia per il cliente, sia per il venditore. Dalla parte del venditore c’è la possibilità di tener sotto controllo le scorte dei prodotti, poter eventualmente riordinare articoli e, sotto il punto meramente tecnico ed economico, poter produrre stagionalmente materiale fotografico di qualità per la vetrina dello shop e magari fornire all’utente eventuali brochure da scaricare.

Un negozio con un ricambio di prodotti settimanale può realizzare un catalogo?

La risposta è sì, ma non ne vale la pena in termini sia economici che di tempo. Come abbiamo detto prima, una vetrina online ha bisogno di essere curata nei minimi dettagli a partire dall’aspetto dei prodotti in vendita, per cui un negozio con un ricambio settimanale dovrebbe disporre di un budget abbastanza elevato per produrre le foto degli articoli.

Il “fai da te”, seppur possibile, non è mai consigliato perché si rischierebbe di fare scadere il valore del proprio brand e dei propri prodotti. E se anche si avesse il budget necessario per le immagini, bisognerebbe assumere un vero e proprio addetto e-commerce che si occupi dell’aggiornamento costante dei prodotti online.

Quindi un’attività del genere non può concorrere con le altre sul web?

Certo che sì, ma il discorso è un po’ più articolato. Come molti commercianti stanno già facendo, si possono sfruttare i social come Facebook o Instagram per l’immediatezza con cui il ricambio settimanale dei prodotti possa essere pubblicizzato, certo la presa degli ordini può essere un po’ più complicata e articolata. Come sempre l’arma vincente può essere quella di far comunicare i social con un sito web predisposto a raccogliere gli ordini tramite un modulo apposito che servirà all’esercente per poter, in seguito, accettare o rifiutare gli ordini.

Questa è solo una delle tante possibili soluzioni. In linea di massima la risposta è comunque assolutamente sì. Tutti possono e devono sbarcare sul web. E non solo perché la pandemia ci ha abituati alla tecnologia, ma anche e soprattutto perché il web, quello buono, ci apre innumerevoli opportunità.

L’importante è rivolgersi sempre a professionisti che siano competenti ma soprattutto trasparenti.
SempliceWeb si avvale di collaboratori, professionisti ognuno nel proprio settore, uniti nell’unico scopo di soddisfare i clienti. Non si crea solo una presenza online, SempliceWeb vuol dire instaurare un rapporto di fiducia e di consiglio, non consulenza, con ogni singolo cliente.

Il successo di un cliente è il nostro successo.

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2 Commenti

  1. Nell’anno 2022, ormai agli sgoccioli, si assiste ad una proliferazione dell’e-commerce, per i tanti motivi che lo giustificano. In qualunque settore, però, a parlare devono essere i fatti, supportati dalle competenze e dall’entusiasmo. Personalmente ho trovato estremamente valide le proposte di “sempliceweb” e del suo fondatore. La serietà è un valore fra i più importanti, e chi basa il proprio lavoro su di essa. Dopo la verifica positiva, è rassicurante poter contare su start-up come “sempliceweb”. Per esperienza personale raccomandabile. Luciano

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